Francesco Paolo Frontini (Catania, 6 agosto 1860 – Catania, 26 luglio 1939) è stato un compositore, musicologo e direttore d'orchestra italiano.

«Bisogna far conoscere interamente la vera, la grande anima della nostra terra.
La responsabilità maggiore di questa missione dobbiamo sentirla noi musicisti perchè soltanto nella musica e nel canto noi siciliani sappiamo stemperare il nostro vero sentimento. Ricordatelo». F.P. Frontini

Dedicato al mio bisnonno F. P. Frontini, Maestro di vita. Pietro Rizzo

lunedì 4 giugno 2012

Angioletta Frontini - 1882 / 1974


Con queste poche righe voglio ricordare la zia Angioletta che, da donna di carattere, seppe sostenere il peso della famiglia Frontini, dopo la morte prematura della madre.


***

Note critico biografiche (1912) di Costantino Catanzaro:  "Questa giovine figlia del celebre Maestro Francesco Paolo Frontini, è nata a Roma. Le diverse poesie sparse senz'ordine su riviste e giornali ella ora ha riunite in elegante volume, Fantasie (ed. Giannotta, Catania). 



.........sono speranze deluse, sono documenti di un'anima giovanile, che, disdegnosa da qualsiasi ipocrita involuzione di frase e di pensiero tutta quanta si schiude e si mostra nella sua completa nudità e perciò bisogna ascoltarla. ........ 

....Angioletta Frontini fa parte di quei pochi che piangono non per correr dietro alla moda, per mostrar sentimenti emotivi che in verità non si hanno, ma per ubbidire a un irresistibile bisogno di sciogliere in canti, tutto lo schianto de la loro anima rattristita.

Oh ! così l'amor mio 
si cela lentamente 
fra i veli de l'oblìo.

......La forma non ha pretese auree; è modesta e d'una semplicità sorprendente; e ciò si deve all' ispirazione che non manca, se si tolgono pochi versi che sanno di voluto e di stentato; anzi qualche sapore arcadico non manca, come in Dissero i fiori; ma in cambio Grido di Morte, e Rose spiccano voli che s'accostano a una classica bellezza. Del resto Angioletta Frontini è ammirevole per la sua naturale e spontanea franchezza e per l'esuberanza di sentimento che ora è amore:

amore cullami tutta ridente, 
fra amplessi teneri, forti, tenaci,

or è pietà verso i derelitti:

Ingrata sorte
ancor che aspetti '?... dammi la morte !
cade sfinito
irrigidito !

ed ora è un senso di orrore per la morte ch'ella crede le sogghigni a distanza :

Deh ! non mi prendi fra' neri lacci,
                          tutta m'agghiacci.



L'ultima lirica, Sogno di Primavera, ci fa sperare che ella gitti il nero velo del dolore e torni alla vita, e sorridente, e orgogliosa della propria giovinezza.

e fremiti di amore 
mi cullano di sogni 
m'avvincono a la vita !
***
Lettera di Mario Rapisardi del 1911


se oggi "scriviamo" è anche merito suo.

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