Francesco Paolo Frontini (Catania, 6 agosto 1860 – Catania, 26 luglio 1939) è stato un compositore, musicologo e direttore d'orchestra italiano.

«Bisogna far conoscere interamente la vera, la grande anima della nostra terra.
La responsabilità maggiore di questa missione dobbiamo sentirla noi musicisti perchè soltanto nella musica e nel canto noi siciliani sappiamo stemperare il nostro vero sentimento. Ricordatelo». F.P. Frontini

Dedicato al mio bisnonno F. P. Frontini, Maestro di vita. Pietro Rizzo

martedì 14 giugno 2011

Calcedonio Reina (Catania, 4 febbraio 1842 – Catania, 10 novembre 1911) è stato un pittore e poeta italiano


Singolarissimo ingegno nelle molteplici sue manifestazioni. Sul frontespizio delle sue raccolte di versi suole egli aggiungere al proprio nome il titolo di pittore : reciprocamente, non è possibile considerare le sue tele senza chiamarlo poeta. Del poeta egli ha l'alata fantasia, la vivace immaginazione, le invenzioni originali, i lampi rivelatori. 

L'arte sua non si può ascrivere a nessuna delle scuole conosciute, delle categorie definite; quando pare che egli si accosti a qualcuna, tosto con un colpo d'ala se ne dilunga, trascorre ad un genere opposto, serbando sempre un suo proprio indelebile e impareggiabile carattere. 

Il simbolismo della Cucitrice eterna, della Tentazione,Vendetta di Rettile, dà luogo al realismo delle Compagne d'una volta, del Filtro d'amore, al romanticismo della Tentazione, al preraffaellismo della Maddalena e Giuda ; ma il preraffaellismo, il romanticismo, il realismo,il simbolismo, non sono voluti dall' autore, non sono da lui cercati tanto meno studiati : sono invece modi che il suo spirito ha naturalmente ed istintivamente assunti nel dar forma ai fantasmi che lo agitano. 

Tanto è vero, che questi modi diversi si dànno in lui la mano, come non sarebbe possibile se egli si fosse ascritto, sia pure una volta tanto, a qualcuna di queste scuole.




Calcedonio Reina (Catania, 4 Febbraio 1842 - 10 Novembre 1911)

Avviato dal padre, lo scienziato prof. Euplio, alla medicina, studiò contemporaneamente, e da solo, pittura. Il Morelli, visti alcuni suoi lavori, lo ammise fra i suoi discepoli. Temperamento malanconico e mente versatile, si dedicò alternativamente alla pittura ed alla poesia, i suoi numerosissimi dipinti incontrarono scarsa fortuna per i motivi tristi che vi erano raffigurati. Nel 1871 ritornò a Napoli e lo stesso anno fu presente all’Esposizione di Napoli con molti quadri. Egli partecipò a parecchie esposizioni: alle mostre della Promotrice "Salvator Rosa" dal 1873 al 1904: nel 1873 con Sicut mors caecus; nel 1875 con Cuor malato; nel 1877 con Teclam, acquistato dal suo intimo amico Mario Rapisardi; nel 1880, con Dama bianca; nel 1882 con Amore, trovasi nel Museo Civico di Catania, dove pure è conservato Amore e Morte, esposto nel 1881 a Milano; nel 1888, con Il ragno del chiostro, acquistato da re Umberto I. All’Esposizione tenutasi in Napoli nel 1877 presentò: Accaduto nel corretto; Miserere; a Torino, nel 1880, Amore e morte, predetto; a Roma, nel 1883, Per Montecarlo, andato distrutto; a Berlino, nello stesso anno, alla Prima Esposizione d’Arte Italo-Spagnola, La Tentazione; a Palermo, all’Esposizione Nazionale del 1891-92: Campagne di una volta ed Espiazione; a Milano nel 1897, alla Triennale di Brera, Vendetta. Oltre che del Rapisardi, fu molto amico del Verga. Pubblicò un volume di poesie, "Canti della Patria".

Sue opere sono visibili presso Banco di Napoli e Galleria Nazionale di Capodimonte(NA) .

Per G. Barbera," la sua figura fu tra le più interessanti nel panorama artistico meridionale " .

Poesia e musica
Romanze
   Destati, versi di C. Reina, musica di Francesco Paolo Frontini, Lucca, 1878
   Abbi pietà, versi di C. Reina, musica di Francesco Paolo Frontini, Ricordi, 1885
   Folchetto,versi di C. Reina, musica di Francesco Paolo Frontini, Ricordi, 1885
   Orientale, versi di C. Reina, musica di Francesco Paolo Frontini, s.m.napolitana, 1898
   Serènadè Arabe, versi di C. Reina, musica di Francesco Paolo Frontini, Carisch
  


Produzione letteraria

   I canti della patria — versi — Firenze 1872.
   Per la morte del padre — elegia — Napoli 1877.
   Chiaroscuri — versi — Catania 1885.
   La Fata e la Mara
   I notturni
   Leggende reali — Napoli 1894.
   Sa Kuntàla — dramma di Calidasa ridotto a scene liriche in 4 parti, messo in musica dal Maestro S, Malerba Catania 1896.
   Opsara — leggenda drammatica — Catania, 1898.
   Dio — Affermazione dell' incredulità e della Filosofia — Catania 1900
   Vincenzo Bellini — (1801-1835) con un'ode di Mario Rapisardi, 1902.
   Caronda e le sue leggi — Catania, 1906.
   Voci dello spirito — Catania 1907


" pittore strano e poeta gentile, uomo di antica temperanza, anima abbrutita dall'Ideale". 
( di Mario Rapisardi )


Mario Rapisardi - da Giustizia
La cucitrice
(per un dipinto di Calcedonio Reina)


Seduta sopra un trono d'ossa, alla scialba luce
Del tramonto, in un vasto campo la Morte cuce,
Infaticabilmente cuce, avvolta in un bianco
Lenzuolo, incoronata d' asfodeli: al suo fianco
Una forbice acuta dal pernio adamantino,
Dall'affilate lame d'acciajo; sul cuscino
Di porpora, ove adagia i piedi ischelitriti,
Che mostran dalla veste Candida i gialli diti,
Una civetta immota dagli occhioni ritondi
Di topazio; lontano per gli spazj profondi
Un suon d'orgie e di fieri gemiti. Ed ella, sopra
Le ginocchia piegando il teschio, affretta l'opra:
Un'ampia coltre nera di velluto, che ingombra
Con ricchi ondeggiamenti l'arido piano. L'ombra
S'avanza, ed ella cuce : infaticabilmente
Mena tra le falangi rigide il rilucente
Ago d'acciaro; e l'aureo fil che mai non si spezza
Tira tira con alta mano al lavoro avvezza.
E più e più s'addensano, s'addensan l'ombre;ed ella
Assidua sgobba al raggio d'una vermiglia stella.
L'opera è presso al fine; e già fornita; scocca
Un'ora; ed ella, a un ghigno dilatando la bocca,
Balza, la coltre stende, gli stinchi scricchiolanti
Agita al ballo, c l' aure empie di strilli e canti.

-Voi che in seta ed in velluto
Sbadigliando le groppe adagiate,
E su lane istoriate
Strascinate augusti il piè,

Voi che in morbido origliere,
Aspettando del sole il saluto,
Vi crogiate, vi crogiate
Come papi e come re;

O paffuti e tondi eroi,
Che dal lombo d'Anchise calate,
O dall'anca d'un droghiere,
E il mestiere di godere
Con gran plauso esercitate,
O paffuti e tondi eroi,
Qui posate, qui posate :
Quosta coltre e ben da voi!

-

Alla plebe, alla bordaglia,
Che a servire ed a piangere è nata,
Altra sorte ha il ciel serbata
Di lei degna, oscura e vil:

Per lei, viva e morta infame,
C'è la forca, il baston, la mitraglia,
C'è la fame, c'è la fame
Che la porta al nero asil.

O paffuti e tondi eroi,
Che dal lombo d' Anchise calate,
O dall'anca d'un droghiere,
E il mestiere di godere

Con gran plauso esercitate.
O paffuti e tondi eroi,
Qui posate, qui posate:
Questa coltre è ben da voi ! —

Così canta per l'alta notte.Alle voci strane
Sbucano sperisierati dalle marmoree tane
(Tane che sembran reggie) da' casini, odorosi
Di muschio e di godute carni, da' clamorosi
Teatri, dalle bische, ove in abito nero
Di matrona panneggiasi la Frode, e con austero
Volto di gentiluomo il Furto infila i guanti;
Dalle tradite alcove sbucano i tracotanti
Figli della Fortuna, sfatti dall' ozio, bianchi
Dalla veglia, d'amore sazj, di danze stanchi,
Tumidi e sofferenti di cibo e di piacere,
(Poveretti, il destino li ha dannati a godere !);
Si affrettano, si pigiano, s'abbandonano vinti
Dal sonno, o dalla ferrea Necessità sospinti,
La nel campo deserto, ove con man secura
Li ravvolge la Morte nell' ampia coltre oscura.


venerdì 20 maggio 2011

Gaetano Emanuel Calì (Catania 1885 - Siracusa 1936)


Musicista, compositore, direttore di orchestra e di banda . 
Fu allievo di Francesco Paolo Frontini, che lo inizio, tra l'altro, allo studio dei classici della musica e gli rivelò i valori culturali e sociali della musica popolare: due poli, questi, tra i quali si svolse poi la sua attività artistica, con decisa prevalenza del secondo. 
Giovanissimo si cimentò nell'opera lirica con una Elvira da Montefeltro cui seguirono nel corso degli anni composizione d'ogni genere, dai poemetti sinfonici alla musica da camera, dagli intermezzi lirici alle musiche liturgiche, dagli inni patriottici alle operette. 
Nel 1910 a Malta, dove si trovava per motivi professionali (direttore sostituto dell'orchestra del Real teatro e direttore delle filarmoniche « Rohan » e « Vilhena » ) e dove aveva sposato la concertista d'arpa Anna Battista, che perdette giovanissima, compose l'ormai celeberrima « mattinata » ...e vui durmiti ancora, romanza di sapore squisitamente siciliano con cui si inizia quella vastissima produzione di composizioni etnofoniche che fecero di lui un classico del genere, al punto che e quasi nel suo nome che la Sicilia musicale si riconosce (la canzone Sicilia bedda e divenuta addirittura una sorta di inno nazionale dei siciliani): e davvero egli interpretò musicalmente l'anima del popolo siciliano. 
Notevole la sua attività professionale come concertatore e direttore in varie stagioni liriche in Italia e all'estero e come direttore del coro e maestro sostituto al teatro Massimo Bellini di Catania. Insegnò musica e canto negli istituti scolastici statali, fondò e diresse l'istituto musicale annesso al reale ospizio di beneficenza di Catania e diresse la scuola musicale dello stesso ospizio. 
Nel 1929 fondò il gruppo folkloristico « Canterini etnei » che sotto la sua direzione raggiunse alti vertici artistici e consegui straordinari successi e primati assoluti in tutti i concorsi del genere. Compose le musiche per dieci drammi dialettali siciliani che furono rappresentati con alterna fortuna nell'isola e nel continente. 
Mori a Siracusa dove era stato ancora una volta chiamato per istruire e dirigere i cori delle rappresentazioni classiche.
A. COR.


Opere:
Cali, Gaetano Emanuel - Lierre : Valse lente, pour piano - Milan - 1914 
Emanuel Cali, Gaetano - Album di 12 canzoni popolari siciliane / [musica di] Gaetano Emanuel-Cali - Firenze - 
Cali, Emanuel Gaetano - La vo : ninna nanna siciliana / musica di G. Emanuel Cali ; versi di F. Impellizzeri - Catania stampa Roma - 1931 
Cali, Gaetano Emanuel - Taormina : Canzone-tango [per canto e pianoforte]. Versi di A. L. Emmanuele - Catania Firenze - 1930 
Cali, Gaetano Emanuel - Danza dei colori : One-step [per pianoforte] - CataniaFirenze - 1928 
Cali, Gaetano Emanuel - Capelli Neri : Canzone tango per pianoforte con testo. Parole di Giuseppe Gargano - Firenze - 1928 
Cali, Gaetano Emanuel - Primavera Siciliana : Canzone per canto e pianoforte. Versi di G. Formisano - Firenze - 
Cali, Gaetano Emanuel - E non ritorna piu... : Canzone per canto e pianoforte. Versi di Pietro Guido Cesareo - Firenze - 1922 
Cali, Emanuel Gaetano - Sicilia 'ncantata : canzone siciliana / musica di Gaetano Emanuel-Cali ; versi di Giuseppe Olivieri - Catania Firenze - stampa 1933 
Emanuel Cali, Gaetano - I want to go to Sicily : [per canto e pianoforte] / words by Daniel V. Valenfort - Firenze - 1927 
Emanuel Cali, Gaetano - Siciliana : One-step [per orchestrina] - Catania - [1929] 
Emanuel Cali, Gaetano - Danza dei colori : One-step [per] orchestrina con pianoforte conduttore - CataniaFirenze - 1928 
Emanuel Cali, Gaetano -E vui durmiti ancora - video ] : mattinata siciliana per pianoforte, con testo / versi di Giovanni Formisano - Catania-Firenze - 1927 
Emanuel Cali, Gaetano - Sicilia bedda! : Versi di Sebastiano Grasso - Catania - 1929 Firenze 
Emanuel Cali, Gaetano - Siciliana : Canzone one step [per canto e pianoforte] - CataniaFirenze - 1929 
Emanuel Cali, Gaetano - Two-step dei monelli : [per] orchestrina con piano - CataniaFirenze - 1930  

Ultimo colloquio col Maestro Frontini 

.........Ci trovavamo spesso, nel vostro studio, insieme col povero Emanuel Calì. E le ore scorrevano lietamente. I vostri occhi, posandosi su ognuno di noi, sembravano accarezzarci paternamente.

-~ Siete i miei più cari amici - ci dicevate spesso.

Poi Emanuel Calì morì, Fu uno schianto pel vostro cuore paterno.
Quando ci si rivide, dopo la disgrazia, non trovammo parole. Soltanto dopo un poco che ci guardammo stringendoci fortemente le mani, mi buttaste le braccia al collo e mi diceste stringendomi sul vostro cuore:
- Ora non mi resti che tu solo.  -  E piangemmo entrambi..(continua)

Francesco Pastura, 1939

mercoledì 18 maggio 2011

Per Carlo Pisacane, dall'Atlantide di Mario Rapisardi

Nel 1894 Mario Rapisardi dedica dei versi (del poema l 'Atlantide a pag. 172, ed. R. Sandron.) a Pisacane, descrivendolo come l'uomo, del risorgimento italiano, che precorre il socialismo:
.........................
O Pisacane, o prima itala mente
In cui la nova Idea fiammando scese,
Ben hai tu loco in questa sfera ardente, 
Tu cui la pigra età tardi comprese. 
Generoso! Di gioghi impaziente, 
D'alti esempi bramoso e d'alte imprese, 
Pura serbando al Ver l'anima ardita, 
A men fulgida Idea dèsti la vita!

Ma l'Idea, che diè luce al tuo pensiero, 
Or più non vive dispregiata e sola, 
Anzi uno stuol magnanimo e guerriero 
L'ardue leggi ne afferma e a lei s'immola: 
Morì per essa or or Carlo Cafiero
Cor d'asceta e d'eroe ch'alto qui vola, 
E del Ver che sognò splendido in vista 
Le morte forze e la ragione racquista.
............................................



Carlo Pisacane (Napoli22 agosto 1818 – Sanza2 luglio 1857) è stato un rivoluzionario e patriota italiano. Partecipò attivamente all'impresa della Repubblica Romana ed è celebre soprattutto per il tentativo di rivolta che iniziò con lo sbarco a Sapri e che fu represso nel sangue a Sanza.